Racconti del contemporaneo.
Il territorio e i suoi mutamenti raccontati per immagini
Urbs Picta, in collaborazione con Fonderia 20.9, propone due incontri che parleranno di fotografia e racconto, offrendo uno sguardo critico sui mutamenti del territorio nel tempo. Il focus sarà principalmente sull'applicazione della fotografia di paesaggio, esplorando l'immagine non solo come mero documento visivo, ma anche come catalizzatore per comprendere i cambiamenti e il rapporto tra l'uomo e l'ambiente.
un progetto di
Comune di Marano di Valpolicella
a cura di
Mirko Ballarini
in collaborazione con
Associazione Culturale Urbs Picta
Fonderia 20.9
Associazione Pro Loco Marano Valpolicella
con il sostegno di
BCC Valpolicella Benaco
Cantina Albino Armani
presso la sala conferenze di Valpolicella Benaco Banca
Via dell’Artigianato 5, 37020 Marano di Valpolicella (VR)
INGRESSO LIBERO
Il territorio e i suoi mutamenti raccontati per immagini
Urbs Picta, in collaborazione con Fonderia 20.9, propone due incontri che parleranno di fotografia e racconto, offrendo uno sguardo critico sui mutamenti del territorio nel tempo. Il focus sarà principalmente sull'applicazione della fotografia di paesaggio, esplorando l'immagine non solo come mero documento visivo, ma anche come catalizzatore per comprendere i cambiamenti e il rapporto tra l'uomo e l'ambiente.
un progetto di
Comune di Marano di Valpolicella
a cura di
Mirko Ballarini
in collaborazione con
Associazione Culturale Urbs Picta
Fonderia 20.9
Associazione Pro Loco Marano Valpolicella
con il sostegno di
BCC Valpolicella Benaco
Cantina Albino Armani
presso la sala conferenze di Valpolicella Benaco Banca
Via dell’Artigianato 5, 37020 Marano di Valpolicella (VR)
INGRESSO LIBERO
2 maggio 2024
Gianpaolo Arena e Marina Caneve
La fotografia come strumento transdisciplinare per indagare fenomeni di trasformazione del territorioin dialogo con
Francesco Biasi, fotografo e co-fondatore di Fonderia 20.9
Calamita/à Project︎︎︎
Un’indagine sul Vajont
Calamita/à Project è un’indagine territoriale sulla tragedia della diga del Vajont, avvenuta nel 1963 ma che presenta ancora molte analogie con i tempi odierni, in cui lo sfruttamento energetico del territorio e la sua salvaguardia sono ancora a rischio.
Il progetto è uno strumento d’indagine territoriale che attraverso una ricerca programmata, portata avanti da professionisti di ambito diverso, vuole approfondire i mutamenti in corso, rivelare criticità, attirare interesse e conoscenza attorno a un luogo nodale ancora in via di definizione, la diga del Vajont. Morfologia del territorio, orografia, infrastrutture, architettura, contesto sociale sono solo alcuni degli ambiti di analisi. Arte, sociologia, urbanistica e fotografia concorrono alla definizione dell’identità del territorio con un approccio multidisciplinare aperto.
Osservatorio Cortina: quando lo sport cambia la montagna e la sua immagine︎︎︎
l rapporto tra infrastruttura e paesaggio è inevitabilmente al centro dell’attenzione quando grandi eventi trasformano territori spesso fragili come quelli montani, soprattutto in questa epoca storica. Si tratta di trasformazioni fisiche, ma anche dell’immaginario e dell’identità.
In questo senso Cortina – di cui osserviamo i progetti in vista delle Olimpiadi 2026 – è realtà emblematica. Perché proprio lo sport al massimo livello (a partire dalle Olimpiadi 1956) ha catapultato l’abitato, le sue cime e le sue valli in una dimensione “altra” con la quale deve convivere, in senso positivo e negativo.
Per leggere questa condizione così estrema ci affidiamo al lavoro (e all’occhio) di due fotografi, Gianpaolo Arena e Marina Caneve, autori di un intenso lavoro di documentazione in occasione dei Campionati mondiali di sci alpino 2021. Pubblicata per Quodlibet (La valle tra le cime e le stelle, di Gianpaolo Arena e Marina Caneve, 2021, 168 pagine, 28 euro) e consultabile al sito web dedicato osservatoriocortina2021.com, la galleria di immagini e i testi che le accompagnano sono un’affascinante e profonda occasione per guardare questo luogo.
9 maggio 2024
Såm: esplorazione visiva della Lessinia︎︎︎
La fotografia per conoscere e ri-conoscere un territorio
un progetto a cura di
Chiara Bandino, Ana Blagojevic e Francesco Biasi
Intervengono
Chiara Bandino, Nicolò Lucchi, Davide Galandini
Såm è una parola di origine cimbra e significa seme.
Såm è uno strumento di esplorazione visiva del territorio montano della Lessinia, la zona prealpina tra le province di Verona, Vicenza e Trento.
Såm è un’idea di dialogo tra la fotografia e il cinema. Il Film Festival della Lessinia e Fonderia 20.9 sono i contenitori di una residenza per artisti, un workshop con docenti di livello internazionale e una serie di eventi culturali legati alle tematiche della montagna e della ricerca visiva. Såm ogni anno invita artisti che lavorano con l’immagine, per conoscere, fare conoscere e fare ri-conoscere un luogo ricco di storia, tradizioni e caratteristiche territoriali uniche. Ogni anno i risultati della residenza sono presentati in una mostra ospitata dal Film Festival della Lessinia durante l’annuale edizione a Bosco Chiesanuova.
Oltre a essere una residenza, Såm diventa un archivio in continua crescita di espressioni personali e intime nate in risposta a un ambiente dato. Questo processo coinvolge diversi campi: dalla geografia, storia e geologia fino ad arrivare a studi di tipo sociale, economico e politico.
La fotografia per conoscere e ri-conoscere un territorio
un progetto a cura di
Chiara Bandino, Ana Blagojevic e Francesco Biasi
Intervengono
Chiara Bandino, Nicolò Lucchi, Davide Galandini
Såm è una parola di origine cimbra e significa seme.
Såm è uno strumento di esplorazione visiva del territorio montano della Lessinia, la zona prealpina tra le province di Verona, Vicenza e Trento.
Såm è un’idea di dialogo tra la fotografia e il cinema. Il Film Festival della Lessinia e Fonderia 20.9 sono i contenitori di una residenza per artisti, un workshop con docenti di livello internazionale e una serie di eventi culturali legati alle tematiche della montagna e della ricerca visiva. Såm ogni anno invita artisti che lavorano con l’immagine, per conoscere, fare conoscere e fare ri-conoscere un luogo ricco di storia, tradizioni e caratteristiche territoriali uniche. Ogni anno i risultati della residenza sono presentati in una mostra ospitata dal Film Festival della Lessinia durante l’annuale edizione a Bosco Chiesanuova.
Oltre a essere una residenza, Såm diventa un archivio in continua crescita di espressioni personali e intime nate in risposta a un ambiente dato. Questo processo coinvolge diversi campi: dalla geografia, storia e geologia fino ad arrivare a studi di tipo sociale, economico e politico.