/DENTRO IL PARCO


Arte / Natura / Ambiente / Paesaggio
Jessica Bianchera, Francesca Finotti, Daniele Girardi

14 settembre 2019
Urbs Picta propone un talk a tre voci, una conversazione aperta e partecipata, in cui mettere a confronto il punto di vista di uno storico dell'arte e curatore, la Dott.ssa Jessica Bianchera, e gli artisti Francesca Finotti e Daniele Girardi, per un excursus sul rapporto tra arte/natura/ambiente/paesaggio.

Il tema è stato affrontato sia da un punto di vista storico, sia attraverso l’esperienza e il singolare approccio dei due artisti contemporanei. Se per Finotti (classe 1993), infatti, l’elemento di natura è spunto tematico e materia stessa della sua ricerca (l’artista utilizza olio di cocco, bulbi e altri elementi prelevati dall’ambiente in cui vive e lavora), per Girardi (classe 1977) natura, ambiente e paesaggio sono i soggetti di esperienze immersive e totalizzanti in cui si consuma il suo operare.

Fin dall'antichità la natura è stata una fonte di ispirazione per il mondo dell’arte a scopo prevalentemente decorativo, come avviene negli affreschi e trompe l'oeil nella pittura parietale romana, o come modello da imitare e riprodurre. È stata interpretata anche come elemento simbolico nell'ambito della pittura di storia e nella ritrattistica, o un genere autonomo con la nascita della pittura di paesaggio.
Con il Romanticismo invece, natura e paesaggio divengono manifestazione dell'infinito, mentre con l'Impressionismo nasce la pittura en plan air, in cui gli artisti lasciano i loro studi per dipingere nella natura.

Si può così sintetizzare che il rapporta tra arte e natura è avvenuto per lo più in ambito pittorico e scultoreo, fino all'epoca contemporanea in cui gli artisti hanno via via abbandonato l'approccio imitativo prevalendo la smaterializzazione dell'immagine, e dell'oggetto artistico.

Il paesaggio si fa prima distaccato, poi immersivo ed esperienziale. Così, se l'Ultimo Naturalismo, negli anni Cinquanta, sembrava sancire la fine di questo sodalizio, l'Arte Povera nei Sessanta arriva a utilizzare gli elementi stessi della natura come oggetto e soggetto dell'opera d'arte, mentre nei Settanta la Land Art trasforma ambiente e paesaggio nel luogo prediletto di operazioni su larga scala (tanto spettacolari quanto condizionate dall’inevitabile scorrere del tempo).