CAMERA Collezioni video
a cura di Jessica Bianchera e Marta Ferretti
in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Verona, Careof, LOOP Barcelona, Università degli Studi di Verona e Urbs Picta
14 - 16 ottobre 2022
In Fiera: Pad. 11 A13
Collezionare video, e collezionare in generale, può assumere un significato molteplice, in grado di definire un ampio e articolato campo di modalità, realtà, individualità e collettivismi, sia di carattere privato che pubblico.
In un loop di tre giorni e secondo un palinsesto curato, CAMERA Collezioni video presenta una campionatura asistematica di opere provenienti da collezioni video italiane e internazionali. All’interno degli spazi della fiera, CAMERA Collezioni video intende lanciare uno spunto di riflessione sull’ampio e complesso ambito del collezionismo video tra acquisizioni private e corporate, sostegno alla produzione, premi e altre forme di mecenatismo, con focus che approfondiscono il lavoro di importanti collezioni internazionali. La prima edizione presenta una collezione pubblica e una privata: la raccolta del Museo MA*GA di Gallarate (Italia) e la collezione di Jean-Conrad e Isabelle Lemaître (Francia).
Collaborano al progetto CAMERA anche l’Università degli Studi di Verona e l’Accademia di Belle Arti di Verona. La prima, con il panel La Videoarte (Non) fa Accademia a cura di Luca Bochicchio, con Francesca Gallo, Leo Lecci, Andreina Di Brino, Lisa Parolo; la seconda con il panel Dialoghi di estetica e riflessioni visive a cura di Vittoria Broggini e con l’artista Riccardo Arena e Marta Cereda.
CAMERA Collezioni video intercetta e conclude, inoltre, il programma di appuntamenti ideato da Careof per celebrare i 35 anni di attività dell’associazione incentrato sull’Archivio Video e le progettualità ad esso connesse.
Collezione Museo MA*GA
La collezione di opere video del museo MA*GA nasce, come del resto l’intera collezione stessa, dal Premio Gallarate, storica istituzione italiana che si occupa di acquisire opere per le collezioni del museo della città. Le prime opere vengono acquisite nel 1997 in occasione della XIX Edizione del Premio Gallarate Segnali d'Opera. Arte Digitale in Italia. Visit to Pompei di Studio Azzurro (1991), acquisita in questa occasione, è la prima opera video ad entrare nella collezione del museo. Da quel momento, una serie di ricerche e di donazioni, spesso legate a mostre monografiche, articolano il dialogo del museo con gli artisti e le artiste, volto alla produzione di opere video che lentamente arricchiscono la collezione del MA*GA. In questa prospettiva la collezione si amplia in primis con acquisizioni storiche, come il fondo di opere video di Marinella Pirelli o l’archivio Caterina Megadrops di Mario Gorni e Zefferina Castoldi; vi sono poi le produzioni sostenute sia da MA*GA sia dalle diverse edizioni del premio. Tra queste, ad esempio, le opere di Diego Marcon, Marzia Migliora, Luca Trevisani, Alessandra Ferrini. Nel 2022 la XXVI edizione del Premio Screens. Culture dello schermo e immagini in movimento si inserisce in questo percorso come prima vera e propria azione volta ad una considerazione complessiva delle collezioni di opere video.
I lavori selezionati in dialogo con il MA*GA per CAMERA rappresentano una delle possibili narrazioni della collezione, nel tentativo di mettere in luce risorse, affinità e strategie che il Museo ha articolato nel tempo per costruire un dialogo con i suoi molteplici pubblici e per rispondere alle esigenze di testimoniare lo sviluppo e il cambiamento delle immagini in movimento.
Video in mostra: Mandir. Capitolo II di Vashish Soobah (2022); About Mirages and Stolen Stones di Natália Trejbalová (2020); How to Customise Yourself di Corinne Mazzoli (2021); Un film può diventare un pettine di Jacopo Rinaldi (2021); Index di Francesco Bertocco (2016); Wishes of a G di Invernomuto (2014); View from the window at Le Gras di Riccardo Arena (2012).
I lavori selezionati in dialogo con il MA*GA per CAMERA rappresentano una delle possibili narrazioni della collezione, nel tentativo di mettere in luce risorse, affinità e strategie che il Museo ha articolato nel tempo per costruire un dialogo con i suoi molteplici pubblici e per rispondere alle esigenze di testimoniare lo sviluppo e il cambiamento delle immagini in movimento.
Video in mostra: Mandir. Capitolo II di Vashish Soobah (2022); About Mirages and Stolen Stones di Natália Trejbalová (2020); How to Customise Yourself di Corinne Mazzoli (2021); Un film può diventare un pettine di Jacopo Rinaldi (2021); Index di Francesco Bertocco (2016); Wishes of a G di Invernomuto (2014); View from the window at Le Gras di Riccardo Arena (2012).
Collezione di Isabelle e Jean-Conrad Lemaître
La collezione di Isabelle e Jean-Conrad Lemaître rappresenta una delle rare e più ambiziose collezioni private interamente dedicata al video e all’immagine in movimento. Da sempre collezionisti di arte contemporanea e appassionati di cinema, dagli anni Novanta i Lemaître iniziano a collezionare solo opere video, in un momento in cui si afferma una generazione di artisti che trova nel cinema un nuovo campo di azione e di sperimentazione visiva. La collezione comprende oggi oltre 150 opere che spaziano da giovani a riconosciuti artisti, sia francesi che internazionali, contraddistinti dall’urgenza di interrogarsi sul mondo mettendo in discussione il rapporto di questo medium con il documentario e il cinema. La collezione rispecchia la personalità e le scelte dei due collezionisti, sia come individui che come coppia. Le opere sono state scelte in genere all’inizio della carriera degli artisti, il più delle volte nelle prime edizioni, se non addirittura nella prima. I Lemaître svolgono un ruolo centrale nella valorizzazione e nel sostegno alla ricerca e alla produzione video, grazie alle numerose iniziative di cui sono promotori. Tra queste il Prix Studio Collector, da loro istituito nel 2007, premia i giovani artisti che si sono diplomati a Le Fresnoy – Studio National des Arts Contemporains a Tourcoing in Francia e il Festival Video Video, da loro fondato nel 2010, che ogni anno invita artisti, collezionisti e istituzioni a presentare una selezione di video, spesso in anteprima, nella magnifica cornice di Besanceuil (Cluny) in Borgogna. La loro collezione è stata esposta a: La Maison Rouge Paris, FRAC Provence Alpes Cote d'Azur, La Tabacalera (San Sebastiano Spagna), Kunsthalle Kiel (Germania), Art Center University of San Diego (USA), MALI e Fundación Telefónica (Lima Perù), Godia Fundacion (Barcellona Spagna), EL Laboral (Gijon Spagna), Minsheng museum (Pechino Cina), Himalaya Museum (Shanghai Cina), Sema museum (Seoul Corea), Red bricks (Yokohama Giappone).
La selezione per CAMERA comprende sia opere storiche e nuove acquisizioni e intende ripercorrere alcune tappe fondamentali dell’approccio collezionistico dei Lemaître sottolineando il loro interesse per le tematiche sociali, politiche e ambientali di cui l’opera si fa portavoce e strumento di indagine a dimostrazione del profondo legame tra il medium e il tempo storico in cui evolve.
Le opere selezionate in dialogo con i due collezionisti per CAMERA tracciano un percorso cronologico nella collezione, con particolare attenzione alle opere nate dalla volontà dei Lemaître di partecipare attivamente alla produzione e valorizzazione dei giovani artisti. Opere in mostra: Threshold to the Kingdom, di Mark Wallinger (2000); Un hombre que camina di Enrique Ramirez (2011-2014); Theran-Geles di Arash Nassiri (2014); Under construction di Zhenchen Liu (2007); 489 years di Hayoun Kwon (2016); Elaboración de quaranta piezas rectangulares para la construcción de un piso di Adrian Melis (2008); Élégies di Clément Cogitore (2013); Der Mythos des Fortschritts (Moon walk) di Klara Liden (2008); Le massacre du printemps di Mathilde Rosier (2020).
La selezione per CAMERA comprende sia opere storiche e nuove acquisizioni e intende ripercorrere alcune tappe fondamentali dell’approccio collezionistico dei Lemaître sottolineando il loro interesse per le tematiche sociali, politiche e ambientali di cui l’opera si fa portavoce e strumento di indagine a dimostrazione del profondo legame tra il medium e il tempo storico in cui evolve.
Le opere selezionate in dialogo con i due collezionisti per CAMERA tracciano un percorso cronologico nella collezione, con particolare attenzione alle opere nate dalla volontà dei Lemaître di partecipare attivamente alla produzione e valorizzazione dei giovani artisti. Opere in mostra: Threshold to the Kingdom, di Mark Wallinger (2000); Un hombre que camina di Enrique Ramirez (2011-2014); Theran-Geles di Arash Nassiri (2014); Under construction di Zhenchen Liu (2007); 489 years di Hayoun Kwon (2016); Elaboración de quaranta piezas rectangulares para la construcción de un piso di Adrian Melis (2008); Élégies di Clément Cogitore (2013); Der Mythos des Fortschritts (Moon walk) di Klara Liden (2008); Le massacre du printemps di Mathilde Rosier (2020).
Dialoghi di estetica e riflessioni visive
Riccardo Arena, Marta Cereda, Vittoria Broggini
a cura di Vittoria Broggini
promosso da Accademia di Belle Arti di Verona
venerdì 14 ottobre ore 11.30 - 13:00
Accademia di Belle Arti di Verona, Aula Magna
via Montanari 5, Verona
INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti
Partecipano all’incontro Marta Cereda di Careof, associazione no profit di Milano il cui Archivio Video raccoglie oltre 7000 opere dedicate al video e all’immagine in movimento, e Riccardo Arena, artista in mostra nel progetto CAMERA per la collezione MA*GA con l’opera View from the window at le gras (2016).
La conferenza tratterà con Marta Cereda delle progettualità storiche e più recenti di Careof dedicate al video, tra cui ad esempio ArteVisione, e, in un dialogo aperto tra Vittoria Broggini e Riccardo Arena, approfondirà la poetica dell’artista, analizzandone l’opera e in particolare la sperimentazione del linguaggio video.
La pratica artistica di Arena è una continua indagine dei rapporti più sottili tra cultura, psiche e paesaggio. Nel suo processo creativo l’esperienza fisica del viaggio coincide con la ricerca diretta: la scoperta e lo studio dei materiali raccolti fungono da principio per lo sviluppo di riflessioni visive, mappe e paesaggi come campi di forze combinatorie che eccedono il segno, intrecci di corrispondenze significative e narrazioni articolate. Arena attraversa e sperimenta l'Immaginazione creatrice” lasciando aperta la formalizzazione estetica dell’opera che di volta in volta è film, libro, installazione, seminario, workshop.
La conferenza tratterà con Marta Cereda delle progettualità storiche e più recenti di Careof dedicate al video, tra cui ad esempio ArteVisione, e, in un dialogo aperto tra Vittoria Broggini e Riccardo Arena, approfondirà la poetica dell’artista, analizzandone l’opera e in particolare la sperimentazione del linguaggio video.
La pratica artistica di Arena è una continua indagine dei rapporti più sottili tra cultura, psiche e paesaggio. Nel suo processo creativo l’esperienza fisica del viaggio coincide con la ricerca diretta: la scoperta e lo studio dei materiali raccolti fungono da principio per lo sviluppo di riflessioni visive, mappe e paesaggi come campi di forze combinatorie che eccedono il segno, intrecci di corrispondenze significative e narrazioni articolate. Arena attraversa e sperimenta l'Immaginazione creatrice” lasciando aperta la formalizzazione estetica dell’opera che di volta in volta è film, libro, installazione, seminario, workshop.
LA VIDEOARTE (NON) FA ACCADEMIA
a cura di Luca Bochicchio
promossa dal Dipartimento Culture e Civiltà
e da Contemporanea, Università di Verona
sabato 15 ottobre, ore 11.00 - 13.00
Polo Universitario di Santa Marta, Aula SMT 01
via Cantarane 24, Verona
INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti
Tavola rotonda sull’archiviazione, lo studio e la digitalizzazione della videoarte all’interno delle istituzioni accademiche e scientifiche italiane. Conduce Luca Bochicchio
Partecipano:
Valerio Terraroli
Apertura dei lavori
Francesca Gallo
La videoarte al MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza, tra storia e attualità
Andreina Di Brino
Ondavideo. L’archivio, il percorso di ricerca, l’Università di Pisa
Leo Lecci
La videoarte nelle raccolte dell’Archivio d’Arte Contemporanea (AdAC) dell’Università di Genova
Lisa Parolo
La collezione video di Cardazzo a Venezia. Digitalizzazione, archiviazione e accesso
Partecipano:
Valerio Terraroli
Apertura dei lavori
Francesca Gallo
La videoarte al MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza, tra storia e attualità
Andreina Di Brino
Ondavideo. L’archivio, il percorso di ricerca, l’Università di Pisa
Leo Lecci
La videoarte nelle raccolte dell’Archivio d’Arte Contemporanea (AdAC) dell’Università di Genova
Lisa Parolo
La collezione video di Cardazzo a Venezia. Digitalizzazione, archiviazione e accesso